Pomodori secchi sott’olio
Tra i ricordi di un’infanzia salentina non può mancare l’immagine dei contadini che preparavano i pomodori secchi.
Nel nostro territorio la popolazione rurale cercava di sopravvivere sfruttando al meglio quello che il mare e la terra avevano da offrire, e il pomodoro aveva la particolarità di maturare in uno dei momenti migliori dell’anno per l’essiccazione al sole.
Giungendo a maturazione in piena estate, i pomodori, rigorosamente di tipo San Marzano, potevano essere essiccati al sole, seguendo pochi semplici passaggi: una volta raccolti, venivano tagliati a metà, in modo da esporre alla luce diretta del sole la polpa acquosa e lasciati riposare, con non poche attenzioni, su grandi reti di canapa.
Dopo diverse giornate, durante le quali i pomodori venivano esposti al sole di giorno e riposti in casa di notte (per preservarli dall’umidità), si procedeva a lavarli con un miscuglio di acqua, vino, aceto e sale.
L’ultima fase era poi quella dell’invasettamento, durante la quale spesso si abbinavano i pomodori secchi ai capperi.